venerdì 3 maggio 2024   
 Ricerca   
 
Registrazione  Login  
GINECOLOGIA » VACCINO HPV  
VACCINAZIONE per HPV  VACCINAZIONE per HPV

VACCINAZIONE anti HUMAN PAPILLOMA  VIRUS - HPV

IL VIRUS HPV

SINTOMI

DIAGNOSI

TERAPIA

VACCINAZIONE

EFFICACIA


  

Vaccino  Vaccino

Il carcinoma del collo dell’utero rappresenta ancora oggi la seconda neoplasia maligna della donna. Un utile aiuto alla prevenzione e alla cura di questa neoplasia è stata data dall’introduzione del Pap test, in grado di valutare sia le alterazioni cellulari che possono portare a questa patologia, con un buon margine di anticipo, sia le lesioni neoplastiche stesse. La medicina è diversi anni che è indirizzata alla prevenzione. Anche in questo caso siamo in presenza non di una cura, bensì di una prevenzione: il vaccino.

 

Gli studi effettuati in questi anni, hanno evidenziato la contemporanea presenza di una particolare famiglia di virus, nella trasformazione delle cellule delle mucose del collo dell’utero, della vagina e della vulva. Infatti si è notata una profonda relazione tra la presenza dell’Human Papilloma Virus (HPV) e le alterazioni neoplastiche del collo dell’utero. L’HPV è presente in circa il 95% dei carcinomi della cervice uterina.

HPV

hpv

Papillomavirus

La famiglia degli HPV comprende più di 200 Tipi;  il 35% di questi virus possono causare infezioni del collo dell’utero, manifestando la presenza di tumori benigni, condilomi e vengono definiti a basso rischio. Solo alcuni Tipi, invece, sono responsabili della trasformazione neoplastica delle cellule e vengono definiti ad alto rischio.

L’HPV, è un virus a trasmissione sessuale, altamente infettante per il genere umano e sembra avere una forte diffusione a livello mondiale, tanto che si stima che almeno il 75% delle donne sia stata infettata nelle loro vita.

Studi recenti hanno evidenziato che vi può essere una guarigione spontanea dall’infezione, ma anche la possibilità di nuove infezioni nelle stesse persone, con abitudini sessuali promiscue. Questo evidenzia che, per avere alterazioni delle cellule sino alla formazione della patologia neoplastica si devono verificare diverse condizioni sfavorevoli quali, infezioni ripetute, lunga persistenza del virus, deficit del sistema immunitario.

 

La zona più comune di sviluppo dell’infezione nella donna è costituita dalla regione genitale, in particolare intorno al collo dell’utero, in quanto la temperatura calda e la ricchezza di ossigeno del tessuto favoriscono una buona sopravvivenza del virus. L’infezione si può estendere a livello della vagina, vulva, cute adiacente i genitali sino alla regione anale.

 

Importante è sottolineare che l’infezione da HPV è più frequente nelle giovani donne (20 anni), mentre la presenza del tumore è caratteristica delle donne di mezza età ed anziane. Questa non è una contraddizione ma è la normale evoluzione dell’infezione che necessita diversi anni per poter portare alla formazione della patologia neoplastica. 

 

Gli studi hanno evidenziato che:

  • gli HPV più presenti nelle lesioni a basso rischio (non neoplastiche), sono i Tipi 6 e 11, che causano l’insorgenza di condilomi.
  • gli HPV più presenti nelle lesioni ad alto rischio (preneoplastiche e neoplastiche), sono i Tipi 16 e 18.

    Torna all'inizio

 

Condiloma vetrino

Istologico CONDILOMA

QUALI SONO I SINTOMI?

 

L’infezione può essere silente (70% dei casi), cioè non dare alcun segno della sua presenza. Può dare una sintomatologia vaga quale prurito, irritazione cutanea sino al bruciore. Può portare alla formazione di escrescenze quali verruche o condilomi.

 

I condilomi spesso si presentano come dei piccoli polipi rosati o grigi, molto morbidi che solitamente si raggruppano a grappolo sino ad avere un aspetto a cavolfiore, possono crescere rapidamente ed estendersi alle mucose vicine.  Nella donna possono manifestarsi a livello genitale ed anale. Negli uomini possono manifestarsi a livello del pene e del tratto anale.

Torna all'inizio

DIAGNOSI

L’infezione può essere sospettata con il Pap test, dove vengono riscontrate particolari alterazioni, quale la presenza di coilocitosi e di displasia delle cellule. Utile alla visualzzazione delle alterazioni da HPV ed ai fini di una biopsia, è l'utilizzo della Colposcopia. Per una maggior certezza la diagnosi più accurata viene data dal Test HPV, di esecuzione identica al Pap test classico, che però permette la ricerca e l’eventuale tipizzazione (la definizione del Tipo) del virus.

Torna all'inizio

QUAL’E’ LA TERAPIA?

 

In presenza di condilomi, si può ricorrere alla loro asportazione chirurgica, oggi rappresentata prevalentemente dal laser, sotto controllo colposcopico. E' preferibile la loro asportazione, per poter eseguire un controllo istologico, alla vaporizzazione (bruciatura completa del condiloma), che non permette l'analisi delle cellule.  In presenza di alterazioni, preneoplastiche o neoplastiche delle cellule del collo dell’utero, si ricorre alla conizzazione (Leep), cioè l’asportazione della parte di collo uterino interessata dalla lesione.

A questo si può aggiungere una terapia medica antivirale ad azione diretta sul virus.

Torna all'inizio

IL VACCINO

 

Vista la particolare diffusione dell’infezione e la sua potenziale pericolosità, da alcuni anni sono stati avviati degli studi, non per curare, come già detto, bensì per prevenire questa infezione. Dato che esistono più di 200 tipi di HPV, gli studi si sono concentrati su quelli a maggior diffusione e a più alto rischio.

 

Sono stati, allo stato attuale, creati  tre tipi di vaccino per HPV:

  • Gardasil, un vaccino tetravalente, ovvero che immunizza contro 4 Tipi diversi del virus (6, 11, 16, 18), già disponibile in farmacia.
  • Gardasil, un vaccino 9-valente, ovvero che immunizza contro 9 Tipi diversi del virus, il 6, 11, a basso rischio che causano l'80% dei condilomi genitali ed i 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58, che causano il 90% dei casi di tumore alla cervice uterina e l'80% delle lesioni ad alto rischio (CIN2, CIN3, AIS). 
  • GSK, un vaccino bivalente, ovvero che immunizza contro due Tipi del virus (16, 18), considerati ad alto rischio per lo sviluppo di un cancro del collo dell’utero, che sarà presto disponibile in farmacia.

Il vaccino avendo lo scopo di prevenire l’infezione, può essere somministrato a tutte le femmine maggiori di 10 anni di età che non abbiano ancora contratto l’infezione, agli operatori sanitari esposti al rischio, alle donne già guarite dall’infezione che vogliono prevenire un’ ulteriore infezione, anche se in questo caso può essere ridotta la sua efficacia.

Sembra che abbia efficacia anche nello stimolare il sistema immunitario delle persone con infezione.

Torna all'inizio

EFFICACIA e DURATA

 

La sua efficacia nel prevenire l’infezione per i tipi 6 . 11 . 16 . 18, sembra essere del 95% e la sua durata viene stimata in almeno 4/5 anni.

Bisogna però ricordare che i tipi di HPV ad alto rischio non si limitano al 16 e 18, anche se questi sono i più diffusi, ma che ne esistono almeno altri 16 Tipi (tra cui, appunto il 31, 33, 45, 52, 58) che possono essere responsabili di patologie neoplastiche del collo dell’utero.

Quindi anche se si viene sottoposte al vaccino, il Pap test e/o il Test HPV, oltre ad evitare la promiscuità sessuale,  rimangono sempre le armi migliori per la prevenzione del tumore del collo dell’utero.

Torna all'inizio


 Stampa   

DotNetNuke® is copyright 2002-2024 by DotNetNuke Corporation